Se i cambiamenti climatici si manifestano su scala globale con l’aumento delle temperature, eventi meteorologici estremi, l’innalzamento del livello del mare, piogge intense, inondazioni, ondate di calore e siccità, i loro effetti si avvertono in modo diretto a livello locale: gli spazi urbani sono soggetti a un crescente stress termico. Superfici impermeabili e masse edilizie surriscaldate generano isole di calore che faticano a raffreddarsi, persino durante la notte. Le città, un tempo simbolo di protezione, progresso e socialità, si stanno trasformando nei principali epicentri della crisi climatica.
Nei prossimi anni, anche le metropoli europee raggiungeranno temperature a malapena sopportabili per persone, animali, vegetazione e infrastrutture. Questo scenario minaccia non solo la coesione sociale e la produttività urbana, ma anche la salute e la sopravvivenza dei cittadini. Già oggi, la popolazione urbana è esposta a un rischio crescente di disidratazione e malattie cardiovascolari, e i decessi legati al caldo sono in aumento.
Serve con urgenza una pianificazione urbana resiliente, responsabile e integrata. Senza misure efficaci, alcune città potrebbero diventare inabitabili nel giro di pochi decenni.
Il contributo tedesco alla Biennale Architettura 2025 parte proprio da questa minaccia concreta: la mostra STRESSTEST rende tangibile, sia fisicamente che psicologicamente, la realtà climatica urbana del futuro, dimostrando che l’architettura e la progettazione del paesaggio non solo possono, ma devono, contribuire alla creazione di città adattate al clima.